Dentro le mura del monastero di Roncisvalles e l'ingresso alla chiesa
Piccolo villaggio raccolto intorno al monastero, oggi ancora in vita grazie al cammino di Santiago che dal medioevo accoglie numerosi pellegrini dopo la difficile attraversata dei pirenei. Comunque resta un posto ricco di storia, dalla leggendaria battaglia di Roncisvalles narrata nella "Chanson de Roland", all'intera struttura in gotico francese che tanto ha da raccontare. La chiesa di Santa Maria accoglie ogni sera, tutti i pellegrini che affrontano gli 800 km fino alla cattedrale di Santiago, per una benedizione quasi millenaria e inaugurale.
Da questo monastero inizia anche per me l'avventura in territorio spagnolo.
Come forse già accennato siamo nella Navarra, paesi baschi, nord-est della Spagna, e da questo punto l'obiettivo è superare la regione in una settimana circa, da est ad ovest, passando per il capoluogo Pamplona, unica grande città ad essere attraversata dal cammino nella Navarra.
L'arrivo al monastero, dopo la salita e la successiva discesa, nelle condizioni meteo descritte nella precedente pagina, è meraviglioso. A differenza del cammino precedente del 2013, questa volta sia a me che ad Eros ci toccano i letti nella zona nuova del monastero. Pulita e ben tenuta, camerate da 4, doccia calda e servizi di lavadora e secadora, cioè lavatrice e asciugatrice, ottimi per i nostri vestiti ben inzuppati cause pioggia continua.
La stanchezza e l'acido lattico sono i compagni più fedeli dei primi giorni, soprattutto del primo. Infatti consiglio tanto stretching, relax muscolare e bere molta acqua. Durante la camminata a piccoli sorsi, cercando di farlo continuatamente 3-4 volte all'ora.
Intorno al monastero ci sono 2 o tre ristoranti, tutti uguali, servono una cena a base di pasta stracotta, trota e insalata, e per finire yogurt come dessert, acqua e vino illimitati (stesso menù di due anni prima). Il tutto al costo di 10 euro. Non ci sono alternative, a meno che non si decide di fare altri 5 km fino al villaggio successivo.
La notte passa con dei concerti sonori in la minore, nella camerata successiva alla mia, due gemelli Svedesi, pesi massimi, si sono sfidati a vicenda russando.
Subito dopo l'uscita del monastero, un cartello stradale ci indica i km che ci separano dall'obiettivo
Il secondo giorno di cammino, per me, è la fotocopia di quello fatto nel 2013, che durò comunque solo una settimana, fino a Los Arcos,ultimo paese della Navarra.
Percorso quasi tutto pianeggiante, qualche breve sali e scendi dove Eros durante le salite implora pietà come uno schiavo egiziano durante la costruzione delle piramidi. Con grande facilità rispetto al primo giorno, intorno alle 14:00 arriviamo a Zubiri, piccolo villaggio nel cuore di un fitto bosco, proprio accanto ad un fiume, che ci permette di fare una bella pausa, con spuntino e rinfresco ai muscoli delle gambe.
Eros sbuccia una mela con i piedi ammollo nella fresca acqua del torrente
Zubiri resta per molti la meta del secondo giorno di cammino, ma noi decidiamo di proseguire fino al villaggio successivo, a soli 5 km, seguendo il fiume.
Larrasaona, villaggio molto più piccolo di Zubiri, anch'esso situato accanto allo stesso fiume, ha come vantaggio soltanto la vicinanza a Pamplona, che si trova a 19 km, e quindi all'indomani ci permette di arrivare con calma e comunque abbastanza presto, in modo da poterla visitare e conoscere meglio.
Arrivo a Larrasaona intorno alle 17:00, alloggio al municipale, e cena all'unica taverna del paese, con pasta stracotta, spezzatino di manzo con patate e gelato motta, questa volta a 12 euro. Qui per la prima volta conosco 3 giovani ragazzi veneti di 19 anni partiti per il cammino insieme, incontrati durante la salita dei Pirenei il giorno prima, e che incontrerò molte volte lungo la via. Io a 19 anni non ci avrei mai pensato al cammino di Santiago. Non sono passati tantissimi anni da allora, almeno per il calendario, sono solo 10. Ma in quel momento sembrano 1000 quando parlo io con loro e solo 10 secondi quando parlano loro con me. Io chi sono io e dove vado io, e quanta strada ho da fare io ancora quanta strada...diceva Baglioni.
Molta della gente che ho incontrato durante questa giornata la rivedrò durante il cammino in moltissime occasioni e soprattutto la rivedrò a Santiago, ormai alla fine.
La notte passa presto e veloce come sempre, e la mattina successiva raccolti i panni lasciati ad asciugare durante la notte si parte per Pamplona. Colazione al "Horno de Irotz" piccolo forno artigianale e punto di ristoro durante il tragitto che porta a Pamplona. Pane fresco e cistorra o chorizo, con spremuta di arancia e poi di nuovo in marcia. Ad un certo punto, una breve deviazione, ci fa passare per un eremo, una piccola chiesetta con villaggio annesso chiamato "Zabaldika" dove come cerimonia di benvenuto, la perpetua ci fa suonare una campana che rimbomba in tutta la valle circostante. E' stato difficile convincere Eros ad affrontare 60 metri di salita che dalla strada principale del cammino portano all'eremo.
Le campane dell'eremo di Zabaldika
Subito dopo l'uscita del villaggio, incontro 2 serpenti intrecciati, in mezzo alla strada, cerco per un attimo di documentare il tutto ma riescono ad andare via prima che io avessi mosso un braccio. Pamplona è ormai vicina e dopo pochi km di campagna arriviamo insieme ad Eros alle porte della città, e come tutte le grandi città che incontreremo d'ora in poi, l'entrata non sarà delle migliori ovviamente a livello paesaggistico. Arrivato al ponte della Magdalena, cerco l'alloggio del cammino del 2013, suggeritomi dalla mia bellissima ragazza, che si trova sulla sinistra subito dopo il ponte a circa 100 metri. "Casa Paderbon", piccolo Albergue di gestione tedesca, con 18 posti letto. Pulito e confortevole, c'è anche la disponibilità di lavadora e secadora. Colazione inclusa al mattino il prezzo è di 6 euro tutto incluso.
Subito dopo la doccia io ed Eros saliamo a fare conoscenza delle strade e dei vicoli della famosa città dei tori, conosciuta a tutti come la città della festa di San Firmino, dove la prima settimana di Luglio, i Tori sono liberi di scorazzare per le vie della città.
« Uno de enero, dos de febrero
tres de marzo, cuatro de abril
cinco de mayo, seis de junio
siete de julio, ¡SAN FERMÍN!
A Pamplona hemos de ir
con una media, con una media y un calcetin
A Pamplona hemos de ir
con una media y un calcetín. »
« Uno di gennaio, due di febbraio
tre di marzo, quattro di aprile
cinque di maggio, sei di giugno
sette di luglio, SAN FIRMINO!
A Pamplona dobbiamo andare
con una calza ed un calzino
A Pamplona dobbiamo andare
con una calza ed un calzino. »
Eros e l'ingresso di casa Paderbon
Arena dei tori, Pamplona
Cattedrale di Pamplona