sabato 30 maggio 2015

Da Roncisvalles a Pamplona in due giorni

Notte di note note di notte, di luna che imbroglia i cani, vagabondi invisibili nelle vie che sanno tutto, e ci cammino a tempo col rumore della terra che gira e fornai che fanno il pane di domani, secchi d'acqua che svegliano i balconi cotti di sole del mattino...Claudio Baglioni


Dentro le mura del monastero di Roncisvalles e l'ingresso alla chiesa


Piccolo villaggio raccolto intorno al monastero, oggi ancora in vita grazie al cammino di Santiago che dal medioevo accoglie numerosi pellegrini dopo la difficile attraversata dei pirenei. Comunque resta un posto ricco di storia, dalla leggendaria battaglia di Roncisvalles narrata nella "Chanson de Roland", all'intera struttura in gotico francese che tanto ha da raccontare. La chiesa di Santa Maria accoglie ogni sera, tutti i pellegrini che affrontano gli 800 km fino alla cattedrale di Santiago, per una benedizione quasi millenaria e inaugurale. 
Da questo monastero inizia anche per me l'avventura in territorio spagnolo.
Come forse già accennato siamo nella Navarra, paesi baschi, nord-est della Spagna, e da questo punto l'obiettivo è superare la regione in una settimana circa, da est ad ovest, passando per il capoluogo Pamplona, unica grande città ad essere attraversata dal cammino nella Navarra.
L'arrivo al monastero, dopo la salita e la successiva discesa, nelle condizioni meteo descritte nella precedente pagina, è meraviglioso. A differenza del cammino precedente del 2013, questa volta sia a me che ad Eros ci toccano i letti nella zona nuova del monastero. Pulita e ben tenuta, camerate da 4, doccia calda e servizi di lavadora e secadora, cioè lavatrice e asciugatrice, ottimi per i nostri vestiti ben inzuppati cause pioggia continua.
La stanchezza e l'acido lattico sono i compagni più fedeli dei primi giorni, soprattutto del primo. Infatti consiglio tanto stretching, relax muscolare e bere molta acqua. Durante la camminata a piccoli sorsi, cercando di farlo continuatamente 3-4 volte all'ora. 
Intorno al monastero ci sono 2 o tre ristoranti, tutti uguali, servono una cena a base di pasta stracotta, trota e insalata, e per finire yogurt come dessert, acqua e vino illimitati (stesso menù di due anni prima). Il tutto al costo di 10 euro. Non ci sono alternative, a meno che non si decide di fare altri 5 km fino al villaggio successivo.
La notte passa con dei concerti sonori in la minore, nella camerata successiva alla mia, due gemelli Svedesi, pesi massimi, si sono sfidati a vicenda russando.

Subito dopo l'uscita del monastero, un cartello stradale ci indica i km che ci separano dall'obiettivo

Il secondo giorno di cammino, per me, è la fotocopia di quello fatto nel 2013, che durò comunque solo una settimana, fino a Los Arcos,ultimo paese della Navarra.
Percorso quasi tutto pianeggiante, qualche breve sali e scendi dove Eros durante le salite implora pietà come uno schiavo egiziano durante la costruzione delle piramidi. Con grande facilità rispetto al primo giorno, intorno alle 14:00 arriviamo a Zubiri, piccolo villaggio nel cuore di un fitto bosco, proprio accanto ad un fiume, che ci permette di fare una bella pausa, con spuntino e rinfresco ai muscoli delle gambe.

Eros sbuccia una mela con i piedi ammollo nella fresca acqua del torrente

Zubiri resta per molti la meta del secondo giorno di cammino, ma noi decidiamo di proseguire fino al villaggio successivo, a soli 5 km, seguendo il fiume.
Larrasaona, villaggio molto più piccolo di Zubiri, anch'esso situato accanto allo stesso fiume, ha come vantaggio soltanto la vicinanza a Pamplona, che si trova a 19 km, e quindi all'indomani ci permette di arrivare con calma e comunque abbastanza presto, in modo da poterla visitare e conoscere meglio.
Arrivo a Larrasaona intorno alle 17:00, alloggio al municipale, e cena all'unica taverna del paese, con pasta stracotta, spezzatino di manzo con patate e gelato motta, questa volta a 12 euro. Qui per la prima volta conosco 3 giovani ragazzi veneti di 19 anni partiti per il cammino insieme, incontrati durante la salita dei Pirenei il giorno prima, e che incontrerò molte volte lungo la via. Io a 19 anni non ci avrei mai pensato al cammino di Santiago. Non sono passati tantissimi anni da allora, almeno per il calendario, sono solo 10. Ma in quel momento sembrano 1000 quando parlo io con loro e solo 10 secondi quando parlano loro con me. Io chi sono io e dove vado io, e quanta strada ho da fare io ancora quanta strada...diceva Baglioni. 
Molta della gente che ho incontrato durante questa giornata la rivedrò durante il cammino in moltissime occasioni e soprattutto la rivedrò a Santiago, ormai alla fine.
La notte passa presto e veloce come sempre, e la mattina successiva raccolti i panni lasciati ad asciugare durante la notte si parte per Pamplona. Colazione al "Horno de Irotz" piccolo forno artigianale e punto di ristoro durante il tragitto che porta a Pamplona. Pane fresco e cistorra o chorizo, con spremuta di arancia e poi di nuovo in marcia. Ad un certo punto, una breve deviazione, ci fa passare per un eremo, una piccola chiesetta con villaggio annesso chiamato "Zabaldika" dove come cerimonia di benvenuto, la perpetua ci fa suonare una campana che rimbomba in tutta la valle circostante. E' stato difficile convincere Eros ad affrontare 60 metri di salita che dalla strada principale del cammino portano all'eremo. 
Le campane dell'eremo di Zabaldika

Subito dopo l'uscita del villaggio, incontro 2 serpenti intrecciati, in mezzo alla strada, cerco per un attimo di documentare il tutto ma riescono ad andare via prima che io avessi mosso un braccio. Pamplona è ormai vicina e dopo pochi km di campagna arriviamo insieme ad Eros alle porte della città, e come tutte le grandi città che incontreremo d'ora in poi, l'entrata non sarà delle migliori ovviamente a livello paesaggistico. Arrivato al ponte della Magdalena, cerco l'alloggio del cammino del 2013, suggeritomi dalla mia bellissima ragazza, che si trova sulla sinistra subito dopo il ponte a circa 100 metri. "Casa Paderbon", piccolo Albergue di gestione tedesca, con 18 posti letto. Pulito e confortevole, c'è anche la disponibilità di lavadora e secadora. Colazione inclusa al mattino il prezzo è di 6 euro tutto incluso.
Subito dopo la doccia io ed Eros saliamo  a fare conoscenza delle strade e dei vicoli della famosa città dei tori, conosciuta a tutti come la città della festa di San Firmino, dove la prima settimana di Luglio, i Tori sono liberi di scorazzare per le vie della città.

                                                    « Uno de enero, dos de febrero                                                    
tres de marzo, cuatro de abril

cinco de mayo, seis de junio

siete de julio, ¡SAN FERMÍN!

A Pamplona hemos de ir

con una media, con una media y un calcetin
A Pamplona hemos de ir
con una media y un calcetín. »



« Uno di gennaio, due di febbraio

tre di marzo, quattro di aprile

cinque di maggio, sei di giugno

sette di luglio, SAN FIRMINO!
A Pamplona dobbiamo andare
con una calza ed un calzino
A Pamplona dobbiamo andare
con una calza ed un calzino. »

Eros e l'ingresso di casa Paderbon
Arena dei tori, Pamplona
Cattedrale di Pamplona












venerdì 29 maggio 2015

Da Saint Jean a Roncisvalles

Questa è un'altra vita da cui non si scrive un rigo, la dignità sembra proibita essere uomo è già un castigo, ma i ricordi hanno un presente e i sogni cercano un futuro, le dita sono candele spente e il cielo è sempre dietro un muro, in un secolo disperso che è volato come un sasso, e un nuovo pezzo d' universo è solo ad un passo da qui e da noi.
Claudio Baglioni
Eros a sinistra ed io a destra pronti ad attraversare i Pirenei.

25 km circa dall'uscita di Saint Jean per Roncisvalles tutta di sana salita di montagna

Stradina in cima ai Pirenei, 1600 mt s.l.m, giornata abbastanza uggiosa.

Cosa mi ha spinto ha fare questo cammino? Ancora non lo so precisamente cosa, avevo bisogno di un pò di pace e tranquillità mentale, un pò di relax e solitudine, uno stacco dalla vita di città, sempre frastornata da rumori e gente incazzata che corre ogni secondo per accaparrarsi un pezzo di vita. Certo sembra un gioco da ragazzi raccontato così, rilassarsi in mezzo alla natura, in solitudine, in meditazione, ma non lo è per niente. Sono 900 km, con un minimo di 12 kg sulle spalle, ed è tutto concentrato sul fisico e sulla mente. Con il primo giorno si supera una delle prove più dure, perchè credo sia il giorno più pesante da affrontare dal punto di vista fisico. Salendo in cima alla montagna ci si accorge di come le gambe siano poco abituate a fare uno sforzo così, ma grazie al supporto mentale si riesce comunque a superare questa prima tappa, perchè ciò che la mente vuole niente nessuno può fermare! Tratto abbastanza pesante, come dicevo per chi sceglie, come il 90% dei pellegrini, di attraversare la montagna (e non di percorrere l'alternativa pianeggiante su asfalto che la costeggia), soprattutto con il meteo non dalla nostra parte, come nel mio caso, dove pioggia e nebbia sono stati i miei più cari compagni di viaggio. Una particolare attenzione va data a questa condizione meteo, la scarsa visibilità può portare alla perdita della segnaletica e quindi ad andare fuori percorso. Di ottimo aiuto possono essere delle mappe scaricate sul telefono, che con l'aiuto del GPS possono riportarvi sulla retta via in caso di errori. Il percorso è comunque abbastanza segnalato, ma la nebbia a volte gioca brutti scherzi. Rifornirsi di cibo e acqua è quasi un obbligo. Certe volte su in cima c'è la possibilità di incontrare un pastore con un furgone bianco, che vende del formaggio e altre cose, ma non è una garanzia. Per quanto riguarda l'acqua dopo circa 5 km c'è la prima fontana, mentre la seconda è a circa 20 km da Saint Jean, ormai in Spagna. 

Confine tra Francia e Spagna, ingresso in Navarra

Siamo sui Pirenei, nei paesi baschi, vi assicuro che il paesaggio è spettacolare, purtroppo non ho testimonianze di questo cammino, la nebbia e la pioggia non mi hanno dato la possibilità di documentare al massimo il paesaggio.


Pascoli sui Pirenei, foto cammino 2013

Punto pericoloso in caso di nebbia in cima alla montagna, segnaletica verso destra, bisogna abbandonare la stradina asfaltata. Foto 2013

Salendo in cima ai Pirenei in caso di buona visibilità la veduta è mozzafiato, le valli che circondano le montagne sembrano come dipinte, l'atmosfera sa di calma e tranquillità, neanche lo sforzo fisico ci può far sfuggire le bellezze di questi luoghi. Primi km dopo Sain Jean quasi in falsopiano, per poi incontrare una ripida salita di quasi 5 km che arriva fino ad un rifugio-albergue ristorante (ultimo in francia escludendo un bivacco proprio in cima alla montagna). La salita prosegue anche se in media difficoltà per altri 6-7 km, passando dalla madonna del Biakorri fino alla seconda fontana, (fontana di Roland) dove si è già entrati in territorio spagnolo. Sulla cima del col de Lepoeder inizia la discesa per Roncisvalles. La classica via attraversa un bosco di circa 4 km, in una discesa ripida, che giunge al monastero di Roncisvalles. Discesa dunque abbastanza ripida, bisogna fare molta attenzione alla modalità di falcata, deve essere lenta e controllata, evitando di portare il peso sulle ginocchia. Per chiunque non se la sentisse di affrontare la discesa, a sinistra subito dopo il col de Lepoeder c'è la stradina asfaltata che porta alla stessa destinazione con facilità e comunque con meno interesse paesaggistico.
Madonna del Biakkori in cima ai Pirenei, foto cammino 2013

Vista del Monastero di Roncisvalles dopo la discesa dalla montagna, foto cammino 2013





giovedì 28 maggio 2015

Primo giorno verso Saint Jean Pied de port.

"Questa è un'altra storia di chi aspetta sulla riva davanti al fiume della memoria o chiuso al buio di una stiva, in un mare di speranza con un tozzo di illusione, quando si scambia la maggioranza con la povera ragione...e quando non si crede più a niente finisce che si crede a tutto, è una veglia delle sere in cui si prova una partenza dalla mania dei soldi e del potere che è figlia della diffidenza"
Claudio Baglioni
La giacca a vento in una mattina di fine maggio credo  faccia capire che la partenza non è avvenuta dall'Italia. Infatti siamo all'aereoporto di Dublino ed è il 28 maggio del 2015 volo per Biarritz in mattinata intorno alle 09:30. Arrivo a destinazione intorno alle 12 con un'ora di fuso orario inclusa. All'aereoporto di Biarritz, un bus, che ogni mezz'ora circa passa davanti al terminal, ci porta al centro di Bayonne di fronte alla stazione ferroviaria, dove si trovano i collegamenti per Saint Jean Pied de Port a circa 70 km e Lourdes (per chi sceglie di fare la via aragonese) a Circa 150 km. Sto scrivendo al plurale perchè con me si trova il caro amico Eros che comunque citerò poco in questo blog nella speranza che anche lui possa darci informazioni più dettagliate della sua personale esperienza. 
Saint Jean Pied de Port, piccolo paesino medievale di 1800 abitanti è conosciuto proprio come punto di partenza del cammino francese che porta a Santiago de Compostela, infatti transitano ogni giorno circa 300 pellegrini da ogni parte del mondo (con picchi di 400 in estate) che decidono di percorrere la via. Arrivati a Saint Jean la prima cosa da fare è registrarsi all'ufficio del pellegrino, dove ci saranno date tutte le informazioni necessarie, le mappe e i dettagli di viaggio (alloggi, numeri utili etc). Una cosa molto importante è la credenziale, il cosìddetto passaporto del pellegrino, un documento con il quale possiamo accedere alle strutture per i pellegrini lungo l'intera via, (senza di esso nessuno ci darà alloggio in strutture adibite ai pellegrini). Con la credenziale, alla fine ci sarà rilasciato anche il certificato che attesta tutto il nostro percorso, sia a Santiago che a Finisterre. 

Nelle foto sopra il centro di Saint Jean Pied de Port e il piccolo fiume che lo attraversa.

Essendo come già detto un paesino molto turistico, è anche molto "attrezzato" ad accogliere i pellegrini con buone strutture ricettive ed un camping, (quest'ultimo è stata la nostra scelta), sta nella categoria medio-alta della fascia prezzi (come buona parte dei primi 150km del cammino). Quindi se si arriva intorno alle 3 del pomeriggio come successo a noi, probabilmente l'albergue municipale, che è quello meno caro (ad eccezione del parrocchiale che molte volte è donativo) sarà già completo. Se si opta per i privati, essi hanno un prezzo maggiore (qui si tratta di circa 15-17 euro circa per dormire, contro i 10 del municipale). L'opzione tenda in campeggio risulta essere la migliore a soli 5 euro a persona. 
La cena è a base di pane, tonno, formaggio, pomodoro e una crostata. Opzione supermercato con 20 euro cena per due più colazione all'indomani. Spesa 30 euro (15 a testa) per dormire, cenare e fare colazione. Questo è per dare un idea di quanto si possa spendere durante il cammino, cercando di accontentarsi sia per dormire che per mangiare, ma non sarà sempre così almeno per me che comunque spesso cerco di mangiare al ristorante o dormire in qualche buona struttura e quindi superando il budget di questo primo giorno a Saint Jean.
Nella media un pellegrino durante un mese o poco più dovrebbe stare sui 25/30 euro al giorno tutto incluso.
Gli albergue come già detto si classificano in: 
-Parrocchiali spesso donativi, o massimo 5 euro. 
-Municipali dai 5 euro fino ad un massimo di 10, 
-Privati dai 10 euro a salire. Gli albergue privati hanno spesso delle camere singole, doppie o triple, per chi volesse avere un pò di privacy. I prezzi naturalmente sono diversi della camerata.
Nei ristoranti il menù del giorno o del pellegrino è da un minimo di 9 euro ad un massimo di 12, con acqua e vino quasi sempre inclusi.
Scegliere alla carta equivale più o meno ad una fascia di prezzo di un normale ristorante Italiano del centrosud, ma tutto dipende dalla regione, Navarra e Galizia hanno una fascia di prezzo medio-alta così come per dormire anche per mangiare, mentre la Rioja e la Castilla e Leon hanno una fascia medio-bassa. La maggior parte del cammino si farà in Castilla e Leon.
Cercando di arrivare in tempo in un'albergue municipale o parrocchiale si potranno spendere 5 euro circa per dormire, 10-12 per la cena, e altri 5-8 euro durante il giorno per un panino e bibita a pranzo ed una colazione con caffè e toast. Ma questo senza calcolare i vizietti quali 3 o più caffè al giorno, sigarette, birre, etc. Spesso c'è anche la possibilità dell'uso della cucina negli albergues, così da poter risparmiare un bel pò sulla cena e cucinare qualcosa da dividere con altri, facendo la spesa in comune al supermercato (circa 3-4 euro a persona ci esce pure il vino).
Ritornando alla tenda e al campeggio di Saint Jean, la prima notte passa così, stretto stretto dentro la tenda con Eros, con una condensa che quasi fa pensare ad una forte pioggia notturna.





mercoledì 27 maggio 2015

Si parte, ma con calma!

Ed eccoci qui di nuovo, per cercare di dare un senso a questo blog che è nato per dare informazioni soprattutto sulla logistica e per cercare di condividere qualche immagine o momento particolare della mia esperienza sul cammino di Santiago.
Il cammino di Santiago, conosciuto da secoli come il cammino purificatorio verso la tomba di uno dei 12 apostoli di Cristo "San Giacomo Maggiore" sepolto proprio nella Cattedrale di Santiago di Compostela nella Galizia Occidentale a 90 km dall'Oceano Atlantico, ebbe il suo più grande risalto intorno agli inizi del 800, quando Carlo Magno volle creare una sorta di alternativa alla via Francigena che da Londra portava a Roma verso la tomba di San Pietro. (Si scelsero le tombe degli Apostoli di Cristo, che erano in Europa per purificarsi dai peccati, immaginate nel medioevo andare in terra santa quanto poteva essere pericoloso). Così dalla Francia molti pellegrini penitenti partivano verso Santiago, iniziando questo pellegrinaggio all'insegna della penitenza, in un semidigiuno quasi obbligato (si mangiava una volta al dì, la sera), in sandali o a volte stracci legati ai piedi, con un unica veste dell'epoca, camminando dall'alba al tramonto in preghiera e riflessione. Beh, oggi qualche secolo dopo credo che sia un pò diverso affrontare questo cammino, almeno per me lo è stato sicuramente, non so quanti di voi, sia chi ha già percorso il cammino e chi si accinge a farlo, abbia solo per un attimo pensato ad imitare i pellegrini del medioevo.
Bene, come già accennato il primo giorno non è altro che l'arrivo a Sain Jean Pied de port, per chi segue la via tradizionale francese, un piccolo paesino medievale ubicato ai piedi dei pirenei Francesci.
Sopra un esempio di Zaino per il cammino, completo di tutto lo stretto necessario per affrontare un mese e forse più attraversando la Spagna da est ad ovest.
Credo che per una persona di corporatura media lo zaino non debba superare i 12 kg compresa l'acqua che vi servirà durante il cammino. Tutto dipende naturalmente dall'età, la corporatura, il peso, il sesso (i maschietti dovrebbero essere più possenti), l'allenamento. Già, l'allenamento. Non serve avere un super allenamento pre cammino, o gambe superdefinite da serie di squat massacranti, oppure essere un maratoneta. A volte i più allenati sono coloro che incontrano i seri problemi fisici. L'allenamento più importante è nella vostra mente. Nella nostra. Ho visto fisici supertonici fermarsi dopo 3 tappe e tornare a casa con tendiniti, problemi alle ginocchia, caviglie etc. Ho visto gente senza una minima esperienza di sport arrivare a Santiago e proseguire verso l'oceano. Certo, con la mente ben allenata uno sportivo arriverà sicuramente prima e con molta meno fatiga. Dicevo nella nostra mente, perchè anche io, che malgrado abbia affrontato il cammino con qualche chilo in più della mia forma fisica, non sono l'ultimo arrivato per quanto riguarda sport e allenamento, eppure la tendinite è passata anche da me a trovarmi, e sapete perchè? Perchè anche io come il buon 70% di chi affronta il cammino, sono stato preso dallo spirito di competizione, di sfida, camminando "oltre il limite" consentito dal mio corpo. ASCOLTA IL TUO CORPO! E' questo il motto del cammino! Il cammino di Santiago non è una sfida a chi arriva prima. State camminando, anche se a volte in montagna, non è così difficile, ma bisogna saper nutrire, idratare, coccolare e Ascoltare il corpo. Acqua ogni 20 minuti-mezz'ora, cibo ricco di carboidraiti a basso indice glicemico e vitamine, (soprattutto al mattino) proteine, stretching, massaggi, streching, massaggi...sempre!
Ritorniamo allo Zaino. Dai 50 ai 70 litri è una taglia ottimale. Necessario: sacco a pelo, in Spagna chi sceglie di alloggiare nelle strutture adibite per il cammino gli "Albergue" trova un materasso spesso e volentieri nudo o con la fodera bianca, un cuscino alle stesse condizioni, letti a castello, camerate, bagni in comune. Sugli "Albergue " parleremo in maniera più dettagliata più avanti. Consiglio anche una fodera per il cuscino per chi come me ama abbracciare il cuscino durante il sonno. Necessario ancora: 2/3 paia di calzini da trekking, 2/3 paia di mutande, 2 magliette per il trekking, 2 pantaloni da trekking modalità lunga/corta con cerniera all'altezza delle ginocchia, magliettina intima per la notte, un'altra maglietta  in cotone(dipende dalla stagione) per uscire al villaggio la sera evitando di portare tutto il giorno il sintetico del trekking. Costume da bagno, un asciugamo sintetico e leggero, un paio di ciabatte da doccia super leggere, le scarpe da trekking, un paio di sandali (questi ultimi possono essere usati in doccia al posto delle ciabatte se in materiale adatto). E poi ancora il beauty case deve essere super  ristretto rispetto ad una normale vacanza. Donne scordatevi i vari pastelli che servono a colorarvi il viso. Schampo e bagnoschiuma unico prodotto, dentifricio, spazzolino, una piccola saponetta per il bucato (alcuni usano lo stesso bagnoschiuma/schampo), un solo piccolissimo deodorante. E poi kit di primo soccorso con acqua ossigenata, cotone, garze, fascie, cerotti, cerotti per le veschiche indispensabili, forbice minuscola, ibuprofene in crema e pasticche, (il più antico antiinfiammatorio scoperto, il più utile, quello che va dritto all'infiammazione, consiglio mio non usate altri principi attivi) Coltello da trekking piccolo da usare per tutto (non quello di rambo), ago e filo, accendino, lampadina portatile a batterie, un cucchiaio di plastica, una tazza-bicchiere di plastica dura per trekking. Uno stuoino da trekking, giacca a vento, la borraccia per l'acqua e un buon impermeabile in grado di coprire anche lo zaino. E credo basti così. Il resto è superfluo. A questo bisogna aggiungere l'acqua, il cibo minimo da portare appresso (specialmente frutta) ma senza esagerare, troverete sempre un villaggio ogni 5/6 km, mesetas a parte.